Excerpt: About tomorrow

di Abbi Glines

Excerpt: About tomorrow

sinopsys

 

About Tomorrow…
I close my eyes as I hear him speak. I take one very long and deep breath hoping to calm the immediate butterflies that take flight in my stomach and hope to slow down the racing of my heart.

The voice was slightly deeper but the timbre was one that was achingly familiar.

My actions did little to help, but then who was I kidding? A deep breath wasn’t going to fix the effect he had on me and my body’s inevitable reaction. Even the memories that would forever haunt me couldn’t keep my emotions from triggering at the nearness of him once again.
I used to pray that I’d find the strength to move on from him, from the pain that the end carried, from the emptiness in my chest, but ultimately move on from—the loss of Creed Sullivan and the death of his sister, Cora.

The Sullivans had been the best part of my summers in New England.

Deep down, I always knew my ache for all that I had lost was the reason I returned…

But I hadn’t expected to see him again—especially not like this.

 

Traduzione italiana

A proposito di domani…

Chiudo gli occhi mentre lo sento parlare. Faccio un respiro lungo e profondo sperando di riuscire a calmare le farfalle che immediatamente spiccano il volo nello stomaco e di rallentare il battito del mio cuore.

La voce era leggermente più profonda ma il timbro era dolorosamente familiare.

Ma tutto questo non mi avrebbe aiutato, chi volevo prendere in giro? Un respiro profondo non avrebbe risolto l’effetto che aveva su di me e l’inevitabile reazione del mio corpo. Persino i ricordi che mi avrebbero perseguitato per sempre non potevano impedire alle mie emozioni di innescarsi ancora una volta con la sua vicinanza.

Pregavo di riuscire a trovare la forza per allontanarmi da lui, dal dolore che la fine avrebbe portato, dal vuoto nel mio petto, ma alla fine mi sono allontanata dalla perdita di Creed Sullivan e dalla morte di sua sorella, Cora.

I Sullivan erano stati la parte migliore delle mie estati trascorse nel New England.

In fondo, ho sempre saputo che il dolore, per tutto quello che avevo perso, era la ragione per cui ero tornata…

Ma non mi aspettavo di rivederlo, soprattutto non così.

Language
English

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Capitolo 1

24 ottobre, 2019

Boston, Massachusetts

Avevo sempre sentito dire che nulla è paragonabile al New England in autunno. Questa è la prima volta che lo vedevo di persona. Avevo trascorso le mie estati nel New England, quando la scuola privata che frequentavo era chiusa e mia madre era scappata in Europa. L’estate era la parte migliore del mio anno. Non mi dispiaceva affatto che mia madre non avesse tempo per me in estate. Mi dava la possibilità di trascorrere le mie estati con la nonna.

“È sbalorditivo, vero?” Chiese Griff.

Annuii semplicemente. Non ero sicura che le parole potessero descriverlo. Foglie di ogni colore sembrava ricoprissero le strade acciottolate. Inalai l’aria frizzante dell’autunno mentre guardavo la bellezza intorno a noi. Griff ridacchiò e io lo guardai. Era altrettanto sbalorditivo. Dal primo momento in cui l’avevo incontrato, ero rimasta colpita dalla sua bellezza. Era alto quasi un metro e ottanta e aveva una corporatura snella grazie alla corsa. Griff correva le maratone, mentre io non potevo correre lungo il vialetto senza dovermi fermare e riprendere fiato. I suoi capelli scuri erano sempre perfetti. I miei capelli erano indisciplinati con riccioli che faticavo a contenere, e invidiavo le sue ciocche scure e lisce. Occhi nocciola che potevano essere descritti solo come sognanti mi guardavano dall’alto verso il basso. Griff Stafford non era stato il mio primo amore, ma era stato il mio salvatore, anche se non se ne rendeva conto. Lo adoravo.

“Andiamo, non vedo l’ora di vedere questo posto.” Griff mi prese la mano e mi condusse alla porta d’ingresso del condominio. Griff aveva lasciato Nashville due mesi prima per sistemarsi prima dell’inizio delle lezioni. Io avevo dovuto preparare i bagagli e altre cose. Ora che ci eravamo entrambi laureati alla Vanderbilt University, le nostre vite erano diverse, più impegnate. Avere tempo per noi era un lusso che non avevamo più.

Griff aveva quattro anni di facoltà di medicina davanti a sé. Io avevo la casa di mia nonna. La mia laurea in Storia dell’Arte mi avrebbe aiutato a trovare un lavoro in un museo d’arte. Trasferirmi nella casa di mia nonna a Portsmouth, nel New Hampshire, non era mai stato qualcosa che avevo preso in considerazione fino a poco tempo fa. Avevo fatto delle ricerche sui musei d’arte vicino a Portsmouth ed ero persino disposta a guidare fino a Boston per un lavoro, se fossi riuscita a trovarne uno. Lavorare a Boston significava che Griff e io potevamo pranzare insieme. Sarebbe stato perfetto e ne sarebbe valsa la pena.

Mentre ero a Nashville a fare le valigie e cercare di stare alla larga da mia madre, Griff era stato a Boston. Era felice qui e sapevo che trasferirsi a casa della nonna era la decisione migliore per la nostra relazione. Se fossi rimasta a Nashville non ci saremmo potuti vedere. Non che volessi restare lì. Era solo che i ricordi legati al tempo trascorso con la nonna erano complicati e non sapevo se tornare li dopo sei anni, mi avrebbe fatto sentire come se fosse stato ieri o se il tempo trascorso fosse stato abbastanza per guarire.

L’edificio era qui da molto tempo, ma era ben tenuto. C’erano solo dieci appartamenti ricavati da una pensione costruita nel 1875. Griff mi lanciò un sorriso da sopra la spalla. “Fortunatamente siamo al terzo piano e non al quinto.”

Su ogni pianerottolo c’erano tre porte. Griff mi aveva detto al telefono che c’era un solo bagno per piano. Non ero sicura che mi sarebbe piaciuto molto. Il vantaggio era che la maggior parte degli altri inquilini nell’edificio erano studenti dell’Ashurst Medical Center, come Griff e il suo coinquilino. Era improbabile che facessero feste rumorose nell’edificio disturbando i loro studi. Tuttavia, non avrei voluto lo stesso condividere il bagno con loro. Griff aprì la porta del suo appartamento e mi fece cenno di entrare. L’ho adorai all’istante. L’appartamento aveva il fascino dei primi del secolo scorso. Anche con gli arredi scelti da Griff e dal suo compagno di stanza, il posto aveva un aspetto confortevole. Proprio come la casa di mia nonna a Portsmouth. La differenza qui era l’atmosfera “chic della città” dovuta alla posizione.

“Questa è la zona giorno principale. La mia stanza è da questa parte,” disse Griff sorridendo. Sapeva che già lo adoravo senza chiedere cosa ne pensassi. Lo seguii attraverso la stanza fino alla prima porta a sinistra. “La stanza di Chet è laggiù. Suo cugino arriva oggi per restare una settimana o giù di lì. Divideranno la stanza, il che dovrebbe andare bene visto che ha una stanza più grande. La mia è la più piccola, ma il mio affitto è di cento dollari in meno al mese rispetto al suo.”

Aprì la porta e la stanza era perfetta nella sua semplicità. C’era un letto a una piazza e mezza nell’angolo più a destra contro il muro. La sua grande sedia blu sbiadita e imbottita era nell’altro angolo. Era stata la sedia di suo nonno e lui vi era attaccato. La sedia era l’unico mobile che aveva trasferito lì. Il resto lo aveva comprato quando era arrivato. Questa era la prima volta che la vedevo; sebbene gli avessi chiesto di inviare delle foto, non ci era mai riuscito.

Un’unica lampada da terra era accanto alla sua sedia. Un comò nero a tre cassetti era appoggiato alla parete sinistra con uno specchio con cornice nera appeso sopra. Accanto a questo c’erano scaffali pieni dei suoi libri di testo e di altre riviste mediche. Tutto ciò di cui aveva bisogno era un tappeto e presi nota di comprargliene uno. Presto i pavimenti sarebbero stati freddi.

“È incredibile”, dissi, inclinando la testa per guardarlo. Sorrise poi chinò la testa per baciarmi. Era felice qui e io ero sollevata. Mi sentivo come se avesse scelto Boston per la vicinanza alla casa di mia nonna. Non sapevo cosa fare della sua casa, ma l’idea di venderla era stata troppo dolorosa per me anche solo da considerare. Quando aveva scelto Boston per la scuola di medicina, avevo preso la mia decisione abbastanza facilmente.

Ora, avrei dovuto viverci e iniziare la mia vita nel New England. Lontano abbastanza da mia madre e dalla sua follia per riuscire a trovare un po’ di pace. Nessuno mi conosceva qui; Non ero conosciuta come la figlia della famosa cantante country Denver Copeland, come lo ero a Nashville. Potevo essere solo me stessa.

La porta dell’appartamento si aprì e una voce maschile iniziò a parlare. Non avevo ancora incontrato Chet e sapevo poco di lui. Griff era stato così impegnato da quando si era trasferito lì, le nostre conversazioni era stato limitate.

“La stanza è a destra. Il tuo letto è quello a sinistra”, lo sentii dire. Non era solo.

“Incontrerai entrambi i miei coinquilini”, disse Griff, sembrando soddisfatto.

Poi lui parlò… L’altro… il nuovo coinquilino temporaneo. Il tempo rallentò e io rimasi lì incapace di muovermi. La respirazione sembrava difficile. Il mio cuore era l’unica cosa che si muoveva velocemente… troppo velocemente. Le farfalle esplosero nel mio stomaco anche se sapevo che non poteva essere vero. Non era lui. La voce… era così simile. Più profonda ora, ma il tono, l’accento, era lo stesso. Sarei andata in iperventilazione se non mi fossi concentrata a riprendere il controllo. Era solo una voce. Niente di più. Le emozioni mi ribollivano nel petto, travolgendomi, e non riuscivo ancora a muovermi.

La mano di Griff trovò la mia e lo sentii dire: “Andiamo”, come se il mio mondo non fosse stato appena gettato in un mare vorticoso di ricordi, buoni e cattivi. Feci un respiro profondo e chiusi brevemente gli occhi. Erano passate sei estati dall’ultima volta che l’avevo visto. Sei anni da quando le nostre vite erano cambiate senza preavviso. Perché Creed Sullivan riusciva ancora a influenzarmi così tanto? Non era giusto che il suono di una voce potesse farmi questo.

Avevo bisogno di vedere la faccia dello sconosciuto perchè sapevo che le mie emozioni avrebbero smesso di impazzire. Avevo solo bisogno di essere rassicurata che non fosse Creed. Una volta tutto quello che volevo era rivedere Creed Sullivan. Avrei voluto chiedergli perché, farmi abbracciare, farmi promettere che mi amava ancora ma quella Sailor non c’era più. L’unica cosa che avevo superato era l’amore per Creed.

Ma quella rassicurazione non arrivò mai perché lo sconosciuto non era un estraneo.

Quando i miei occhi incontrarono il suo viso, fu come se il tempo si fosse fermato. Tutti i ricordi tornarono e l’ultimo istante in cui ero stata tra le sue braccia mi diede uno schiaffo in faccia. Gli anni di terapia sembravano inutili. Stavo per cadere a pezzi. Distolsi lo sguardo da lui, cercando di ritrovare la calma prima che Griff se ne accorgesse, e guardai l’altro uomo nella stanza. Quello che non avevo riconosciuto. La faccia che non era nei miei sogni e nei miei incubi. La faccia che non mi perseguitava.

“Ciao! Non sapevo che fossi qui e questa deve essere Sailor “, disse il ragazzo con una testa piena di riccioli biondi e gli occhi di un verde brillante mentre si faceva avanti e tendeva la mano. “Piacere di conoscerti, Sailor. Sono Chet. Ho sentito molto parlare di te e Griff non stava esagerando. Sei incantevole come aveva detto. “

 Mantenere lo sguardo su Chet e sforzarmi di sorridere era stato difficile. Il calore proveniente dall’altro paio di occhi nella stanza sembrava che stesse scavando un buco nella mia testa. Che abbiamo fatto? Cosa abbiamo detto? Riuscii a formare parole che avessero un senso. “Grazie, è un piacere conoscerti anche per me. Mi sento come se ti conoscessi già. ” Mentii. Griff non parlava molto di Chet. In realtà non aveva parlato quasi di niente. La maggior parte delle nostre chiamate erano state brevi.

Chet poi fece un cenno con la testa verso l’altro corpo nella stanza. Anche se non avevo bisogno di presentazioni. “Questo è Creed Sullivan, mio ​​cugino. Creed, questo è il mio compagno di stanza, Griff Stafford, e la sua ragazza, Sailor Copeland.”

Griff si fece avanti e tese la mano a Creed. “Piacere di conoscerti”, disse, e ancora una volta il mio corpo reagì al suono della sua voce.

“Altrettanto”, disse Creed.

Mi stampai un altro sorriso sul volto e spostai la mia attenzione dal mio ragazzo all’unico ragazzo che avevo pensato di poter amare per sempre, Creed Elijah Sullivan. Il suo sguardo era già su di me e mi rivolse un sorriso che sembrava quasi beffardo. Non era autentico. Mi tese la mano e io la fissai un momento prima di far scivolare la mia mano nella sua. Mi diede una stretta di mano decisa.

“Piacere di conoscerti, Sailor.” E questo fu tutto. Lasciò la mia mano e fece un passo indietro. I suoi capelli scuri erano più lunghi di quanto avessi mai visto e nascosti dietro le sue orecchie. Mi fece un cenno del capo poi si incamminò verso la sua nuova camera da letto.

Chet ridacchiò e scosse la testa. “Creed è un musicista scontroso. Ti abituerai a lui “, disse.

“Non preoccuparti”, rispose Griff. “Ho già fatto fare il tour a Sailor, e ora andiamo a cena. Vuoi che ti prenda qualcosa? O per Creed? ”

“No grazie, ho un appuntamento con Chelsea, la ragazza del bar di cui ti ho parlato. Non preoccuparti per Creed “, fece una pausa e scrollò le spalle,” uscirà quando sarà pronto “.

Tornai a guardare la porta della camera da letto che Creed aveva chiuso dietro di lui. Era più alto, la sua mascella era più definita e c’era un velo di barba, la sua voce era più profonda. Sei anni avevano cambiato entrambi. Potrei sembrare più vecchia adesso, ma lui mi conosceva. Poteva fingere di non conoscermi e se era quello di cui aveva bisogno, allora andava bene, ma Creed mi conosceva. Erano successe troppe cose tra noi perché potesse dimenticare il mio nome.

Ci ero già passata quando mi aveva escluso completamente come se Cora fosse morta per colpa mia. Non avevo mai capito perché si fosse rivoltato contro di me e si fosse rifiutato di parlarmi. Entrambi i nostri mondi erano cambiati il ​​giorno in cui abbiamo trovato Cora. Non era stata colpa nostra. Nessuno aveva idea dei demoni con cui stava combattendo. Non ce l’aveva detto. Non ne aveva mai parlato. Tuttavia, Creed si era rifiutato di parlarmi o di ammettere la mia esistenza come se l’overdose di Cora fosse colpa mia. Avevo vissuto con quel dolore fino a quando un giorno ero cambiata. Non ero più quella ragazza. Non poteva più ferirmi. Il tempo non aveva guarito tutto. Il mio cuore non si era completamente ripreso. Il dolore era lì, che si estendeva e si risvegliava dal luogo più profondo in cui lo avevo relegato.

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Release Date
14 Dicembre 2020

Category
New Adult- Romance

Editore
Self publishing

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