Excerpt: All your perfects

di Colleen Hoover

Excerpt: All your perfects

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sinopsys

 

L’amore perfetto di Quinn e Graham è minacciato dal loro matrimonio imperfetto. I ricordi, gli errori e i segreti che hanno accumulato nel corso degli anni ora li stanno distruggendo. L’unica cosa che potrebbe salvarli, allo stesso tempo potrebbe portare il loro matrimonio a un punto di non ritorno.

All Your Perfects è un romanzo profondo che racconta la storia di una coppia danneggiata il cui potenziale futuro dipende dalle promesse fatte in passato. È una storia avvincente che ti porta a chiedere: può un amore così intenso e con un inizio così perfetto sopravvivere tutta la vita tra due persone imperfette?

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English

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CAPITOLO 1 

ALLORA

Il portiere non mi ha sorriso. Quel pensiero mi tormenta durante tutto il viaggio in ascensore fino al piano di Ethan. Vincent è stato il mio portiere preferito da quando Ethan si è trasferito in questo condominio. Sorride e chiacchiera con me ogni volta. Ma oggi ha semplicemente tenuto la porta aperta con un’espressione stoica. Neanche un “Ciao, Quinn, come è andato il tuo viaggio?” Abbiamo tutti delle giornate no, immagino. Guardo il mio telefono e vedo che sono già le sette. Ethan dovrebbe essere a casa per le otto, quindi avrò tutto il tempo per sorprenderlo con una cena. E con me stessa. Sono tornata un giorno prima ma ho deciso di non dirglielo. Abbiamo avuto così tanto da fare con l’organizzazione del nostro matrimonio; sono passate settimane da quando abbiamo cenato da soli in casa. O fatto sesso. Quando raggiungo il piano di Ethan, mi fermo non appena esco dall’ascensore. C’è un ragazzo che cammina avanti e indietro davanti all’appartamento di Ethan. Fa tre passi, poi si ferma e guarda la porta. Fa altri tre passi nella direzione opposta e si ferma di nuovo. Lo guardo, sperando che se ne vada, ma non lo fa. Continua a camminare avanti e indietro, guardando la porta di Ethan. Non penso sia un suo amico. Lo riconoscerei se lo fosse. Cammino verso l’appartamento di Ethan e mi schiarisco la voce. Il ragazzo mi guarda e avanzo verso la porta di Ethan per fargli capire che lo devo superare. Il ragazzo si fa da parte e mi fa spazio, ma io faccio attenzione a non guardarlo negli occhi. Frugo nella mia borsa cercando la chiave. Quando la trovo, si avvicina, e preme una mano contro la porta. “Stai per entrare lì dentro?” Guardo verso di lui e poi di nuovo verso la porta di Ethan. Perché me lo sta chiedendo? Il mio cuore inizia a battere forte al pensiero di essere da sola nel corridoio insieme a uno strano ragazzo che si sta chiedendo se sto per aprire la porta di un appartamento vuoto. Sa che Ethan non è in casa? Sa che sono sola? Mi schiarisco la voce e cerco di nascondere la mia paura, anche se il ragazzo sembra innocuo. Ma immagino che il male non abbia un aspetto esteriore, quindi è difficile giudicare. “Il mio fidanzato vive qui. È dentro,” mento. Il ragazzo annuisce vigorosamente. “Si. È dentro, lo so.” Stringe il pugno e colpisce il muro accanto alla porta. “Dentro la mia fottuta ragazza.” Ho preso una lezione di autodifesa una volta. L’istruttore ci ha insegnato a far scivolare una chiave tra le dita, farla spuntare verso l’esterno, in modo che se sei attaccato puoi pugnalare l’aggressore negli occhi. Lo faccio, sono pronta a colpire lo psicopatico di fronte a me da un momento all’altro. Fa un respiro profondo e io non posso fare a meno di notare che l’aria tra di noi si riempie di odore di cannella. Che strano pensiero da fare proprio nell’attimo prima di essere attaccata. Che strana identificazione sarebbe alla stazione di polizia. “Oh, non posso davvero dire cosa indossava il mio assalitore, ma il suo respiro aveva un buon odore. Come le Big Red.”  “Hai sbagliato appartamento,” gli dico, sperando che se ne vada senza discutere. Scuote la testa. Piccoli movimenti veloci che stanno a indicare come io non possa essere più in torto e che lui non può essere più corretto. “E’ l’appartamento giusto. Ne sono certo. Il tuo fidanzato guida una Volvo blu?” Ok, quindi sta perseguitando Ethan? La mia bocca è secca Ci vorrebbe un po’ d’acqua. “È alto circa un metro e ottanta? Capelli neri, indossa una giacca della North Face che è troppo grande per lui?” Premo una mano contro il mio stomaco. La vodka sarebbe meglio. “Il tuo fidanzato lavora per il dottor Van Kemp?” Ora sono io quella che scuote la testa. Non solo Ethan lavora per il Dr. Van Kemp. . . suo padre è il dottor Van Kemp. Come fa questo tizio a sapere così tanto di Ethan? “La mia ragazza lavora con lui”, dice, lanciando un’occhiata alla porta dell’appartamento con disgusto. “Anzi fa molto di più che lavorare con lui, a quanto pare.” “Ethan non. . . “Vengo interrotta proprio da quello.  Quel cazzo di suono. Sento chiamare Ethan per nome da una voce debole. Almeno è debole da questo lato della porta. La camera da letto di Ethan si trova dal lato opposto del suo appartamento, il che indica che chiunque sia lei, non è silenziosa. Sta urlando il suo nome. Mentre lui la scopa. Indietreggio immediatamente dalla porta. La realtà di ciò che sta accadendo nell’appartamento di Ethan mi fa girare la testa. Rende il mio intero mondo instabile. Il mio passato, il mio presente, il mio futuro, sta tutto girando fuori controllo. Il tizio mi afferra il braccio e mi stabilizza. “Stai bene?”

Mi tiene saldamente contro il muro. “Mi dispiace. Non avrei dovuto spiattellartelo in faccia in quel modo.” Apro la bocca, ma tutto ciò che viene fuori è l’incertezza. “Ne sei . . . sei sicuro? Forse quei suoni non provengono dall’appartamento di Ethan. Forse è la coppia nell’appartamento accanto.” “Eh si facile. Anche il vicino di Ethan si chiama Ethan?” È una domanda sarcastica, ma vedo subito il rimpianto nei suoi occhi dopo che lo ha detto. È carino da parte sua, avere compassione per me quando sta ovviamente vivendo la stessa cosa. “Li ho seguiti”, dice. “Sono lì dentro insieme. La mia ragazza e il tuo. . . ragazzo.” “Fidanzato” lo correggo. Cammino lungo il corridoio e mi appoggio al muro, poi alla fine scivolo sul pavimento. Probabilmente non dovrei sedermi sul pavimento perché indosso una gonna. A Ethan piacciono le gonne, così ho pensato che sarebbe stato carino se ne avessi indossata una per lui, ma ora vorrei togliermi la gonna e legaglierla intorno al collo per soffocarlo. Resto a fissare le mie scarpe per così tanto tempo, da non accorgermi nemmeno che il ragazzo si è seduto sul pavimento accanto a me finché non dice “Ti sta aspettando?” Scuoto la testa. “Volevo fargli una sorpresa. Sono stata fuori città con mia sorella.” Un altro grido soffocato si fa strada attraverso la porta. Il ragazzo accanto a me si fa piccolo e si copre le orecchie. Copro anche le mie. Ci sediamo così per un po’. Ci rifiutiamo entrambi di permettere ai rumori di penetrare nelle nostre orecchie fino a quando non sarà finita. Non durerà a lungo. Ethan non dura mai più di pochi minuti.

Due minuti dopo dico “Penso che abbiano finito”. Il ragazzo si toglie le mani dalle orecchie e appoggia le braccia sulle ginocchia. Avvolgo le mie braccia attorno alle mie, appoggiandoci il mento sopra. “Dovremmo usare la mia chiave per aprire la porta? Affrontarli? ” “Non posso,” dice. “Ho bisogno di calmarmi prima.” Sembra piuttosto calmo. La maggior parte degli uomini che conosco starebbero già sfondando la porta. Non sono nemmeno sicura di voler affrontare Ethan. Una parte di me vorrebbe andarsene e fingere che gli ultimi minuti non siano mai accaduti. Potrei mandargli un messaggio e dirgli che sono tornata a casa presto e lui potrebbe dirmi che lavora fino a tardi e io potrei continuare a restare beatamente all’oscuro di tutto. Oppure potrei andare a casa, bruciare tutte le sue cose, vendere il mio abito da sposa e bloccare il suo numero. No, mia madre non me lo permetterebbe mai. Oh mio Dio. Mia madre. Sospiro e il ragazzo si mette immediatamente seduto. “Ti senti male?” Scuoto la testa. “No. Non lo so.” Sollevo la testa e mi appoggio contro il muro. “Ho solo pensato all’improvviso a quanto si incazzerà mia madre.” Si rilassa quando capisce che non sto gemendo per una malattia fisica, ma piuttosto per la paura della reazione che avrà mia madre quando scoprirà che il matrimonio è annullato. Perché è decisamente annullato. Ho perso il conto di quante volte ha menzionato quanto era caro il deposito per riuscire a entrare nella lista d’attesa. “Ti rendi conto di quante persone vorrebbero sposarsi al Douglas Whimberly Plaza? Evelyn Bradbury si è sposata lì, Quinn. Evelyn Bradbury! “Mia madre ama paragonarmi a Evelyn Bradbury.

La sua famiglia è una delle poche a Greenwich che è più importante del mio patrigno. Quindi mia madre usa Evelyn Bradbury come esempio di perfezione di alta classe in ogni occasione. Non mi importa nulla di Evelyn Bradbury. Ho una mezza intenzione di mandare un messaggio a mia madre in questo momento e dirle semplicemente: il matrimonio è annullato e non me ne frega un cazzo di Evelyn Bradbury. “Come ti chiami?” mi chiede il ragazzo. Lo guardo e mi rendo conto che è la prima volta che l’ho faccio veramente. Questo potrebbe essere uno dei momenti peggiori della sua vita, ma anche così, è estremamente bello. Occhi color marrone scuro espressivi che si abbinano alla perfezione ai suoi capelli ribelli. Una mascella forte che è stata costantemente contratta per la rabbia silenziosa da quando sono uscita dall’ascensore. Due labbra carnose che continuano a essere serrate e tese ogni volta che lancia un’occhiata alla porta. Mi chiedo se i suoi lineamenti sembrerebbero più morbidi se la sua ragazza non fosse lì con Ethan in questo momento. C’è tristezza in lui. Non per la nostra attuale situazione. Qualcosa di più profondo. . . come se facesse parte di lui. Ho incontrato persone che sorridono con gli occhi, ma i suoi sono corrucciati. “Sei più bello di Ethan.” Il mio commento lo coglie alla sprovvista. La sua espressione è confusa perché pensa che ci stia provando. Questa è l’ultima cosa potrei fare adesso. “Non era un complimento. È un dato di fatto. “Fa spallucce come se non gliene importasse nulla. “È solo che se sei più bello di Ethan, questo mi fa pensare che la tua ragazza sia più bella di me. Non che mi importi. O forse si. Non mi dovrebbe importare, ma non posso fare a meno di chiedermi se Ethan sia più attratto da lei di quanto lo sia da me. Mi chiedo se è per questo che mi sta tradendo. Probabilmente. Mi dispiace. Di solito non sono cosi autoironica, ma sono così arrabbiata e per qualche ragione non riesco a smettere di parlare. “Mi fissa per un momento, osservando il mio strano modo di pensare. “Sasha è brutta. Non hai nulla di cui preoccuparti. ”

“Sasha?” Dico il suo nome incredula, poi ripeto il suo nome, mettendo l’accento su sha. “Sasha. Questo spiega molto. “Ride e poi rido anche io ed è la cosa più strana. Ridere quando dovrei piangere. Perché non sto piangendo? “Sono Graham”, dice, allungando la mano. “Quinn.” Anche il suo sorriso è triste. Mi chiedo se il suo sorriso sarebbe diverso in circostanze diverse. “Direi che è un piacere conoscerti, Quinn, ma questo è il peggior momento della mia vita.” Questa è una verità molto triste. “Lo stesso per me,” dico, delusa. “Anche se sono sollevata di conoscerti ora piuttosto che il prossimo mese, dopo il matrimonio. Almeno non sto sprecando i voti del matrimonio con lui ora.” “Dovresti sposarti il prossimo ​​mese?” Graham distoglie lo sguardo. “Che stronzo,” dice tranquillamente. “Lo è davvero.” Lo sapevo da sempre. È uno stronzo. Presuntuoso. Ma va bene per me. O così pensavo. Mi sporgo in avanti e mi passo le mani tra i capelli. “Dio, che schifo.” Come sempre, mia madre ha un tempismo perfetto con i suoi messaggi in arrivo. Prendo il mio telefono e lo guardo dall’alto in basso. La tua degustazione di dolci è stata spostata alle due di sabato. Non pranzare prima. Ethan si unirà a noi? Sospiro con tutto il mio corpo. Non vedevo l’ora di fare l’assaggio delle torte più di ogni altra cose tra tutte quelle dell’organizzazione del matrimonio. Mi chiedo se posso evitare di dire a tutti che il matrimonio è annullato fino a domenica. L’ascensore suona e la mia attenzione si sposta dal mio telefono alle porte. Quando si aprono, sento un nodo in gola. La mia mano si stringe a pugno intorno al mio telefono quando vedo i contenitori del cibo. Il fattorino inizia a camminare verso di noi e il mio cuore batte a ogni passo. Che modo crudele di gettare il sale sulle mie ferite, Ethan.

“Cibo cinese? Stai scherzando? “Mi alzo e guardo Graham, che è ancora sul pavimento, e mi guarda. Agito la mano verso il cibo cinese. “Questo è mio! Non suo! Sono io quella a cui piace il cibo cinese dopo il sesso! “Mi volto verso il fattorino che è rimasto bloccato a fissarmi, chiedendosi se deve procedere verso la porta o no. “Dammelo!” Gli prendo le borse. Non prova neanche a ribattere. Mi getto a terra con le due buste di cibo cinese e frugo dentro. Sono incazzata nel vedere che Ethan ha semplicemente ordinato per due quello che ordino sempre io. “Ha persino ordinato la stessa cosa! Sta dando da mangiare a Sasha il mio cibo cinese!” Graham balza in piedi e tira fuori il portafoglio dalla tasca. Paga per il cibo e il povero ragazzo delle consegne apre la porta della tromba delle scale solo per uscire dal corridoio il più velocemente anziché tornare verso l’ascensore. “Ha un buon profumo,” dice Graham. Si risiede e afferra il contenitore di pollo e broccoli. Gli do una forchetta e lo lascio mangiare, anche se il pollo è il mio preferito. Questo non è il momento di essere egoisti. Apro il manzo alla mongola e comincio a mangiare, anche se non ho fame. Ma sarò dannata se Sasha o Ethan mangeranno qualcosa di tutto questo. “Puttana,” mormoro. “Puttana senza cibo”, dice Graham. “Forse moriranno entrambi di fame.” Sorrido. Poi mangio e mi chiedo per quanto tempo starò seduta qui nel corridoio con questo tizio.

Non voglio essere qui quando la porta si aprirà perché non voglio vedere com’è Sasha. Ma non voglio neanche perdermi il momento in cui lei aprirà la porta e troverà Graham seduto qui, che mangia il suo cibo cinese. Quindi aspetto. E mangio. Con Graham. Dopo alcuni minuti, mette giù il suo contenitore e raggiunge la borsa da asporto, e tira fuori due biscotti della fortuna. Ne dà uno a me e inizia ad aprire il suo. Rompe il biscotto e apre la striscia di carta, poi legge ad alta voce il suo biglietto della fortuna. “Oggi avrai successo nel lavoro.” Piega il biglietto a metà dopo averlo letto. “Figurati. Oggi ho lasciato il lavoro.” “Stupido biglietto della fortuna,” mormoro. Graham accartoccia il suo biglietto in una piccola palla e lo lancia contro la porta di Ethan. Apro il mio biscotto e ne estraggo il biglietto. “Se fai luce solo sui tuoi difetti, tutti i tuoi pregi si affievoliranno.” “Mi piace,” dice. Faccio una pallina con il biglietto e colpisco la porta come ha fatto lui. “Sono una snob della grammatica. Dovrebbe esserci scritto le tue perfezioni.” “Mi piace proprio per questo. L’unica parola che usano impropriamente è perfetta. Un po’ ironico. “Si getta in avanti e afferra il biglietto, poi si appoggia di nuovo contro il muro. Me lo consegna. “Penso che dovresti tenerlo.” Allontano immediatamente la sua mano e il biglietto. “Non voglio un ricordo di questo momento.” Mi fissa pensieroso. “Si. Neanch’io.” Penso che stiamo diventando sempre più nervosi al pensiero che la porta si possa aprire da un momento all’altro, quindi ascoltiamo le loro voci e non parliamo. Graham tira i fili dei suoi jeans sopra il ginocchio destro fino a quando c’è una piccola pila di fili sul pavimento e quasi più nulla a coprirgli il ginocchio. Prendo uno dei fili e lo avvolgo tra le mie dita. “Di solito giocavamo a questo gioco di parole sui nostri portatili di notte”, dice. “Ero davvero bravo in questo. Sono io che ho fatto conoscere il gioco a Sasha, ma lei mi ha sempre battuto. Ogni dannata notte. “Allunga le gambe. Sono molto più lunghe delle mie. “Ero impressionato fino a quando non ho visto un addebito di ottocento dollari per il gioco sul suo estratto conto. Stava comprando ogni lettera al prezzo di cinque dollari solo per potermi battere.”

Cerco di immaginare questo ragazzo che gioca con il suo portatile di notte, ma è difficile. Sembra il tipo di ragazzo che legge romanzi e pulisce il suo appartamento due volte al giorno e si ripiega le calze e poi completa tutta questa perfezione con una corsa mattutina. “Ethan non sa neanche cambiare una gomma. Abbiamo bucato due volte da quando stiamo insieme e ha dovuto chiamare un carro attrezzi entrambe le volte. “Graham scuote la testa un po’ e dice:” Non sto cercando delle scuse per giustificare il bastardo, ma non è una cosa così brutta. Un sacco di ragazzi non sanno come cambiare una gomma.” “Lo so. Ma non è questa la parte peggiore. La parte peggiore è che io so come cambiare una gomma. Lui si è rifiutato di lasciarmelo fare perché si sarebbe imbarazzato a dover stare in piedi da una parte mentre una ragazza cambiava la sua gomma.” C’è qualcosa di più nell’espressione di Graham. Qualcosa che non ho notato prima. Preoccupazione, forse? Mi fissa con uno sguardo serio. “Non perdonarlo per questo, Quinn.” Le sue parole mi stringono il petto. “Non lo farò”, dico con totale sicurezza. “Non lo rivoglio dopo questo. Continuo a chiedermi perché non sto piangendo. Forse è un segno. “Ha uno sguardo d’intesa nei suoi occhi, ma poi le linee intorno ai suoi occhi si abbassano un po’. “Piangerai stanotte. A letto. Allora farà più male. Quando sei da sola.” Tutto sembra improvvisamente più pesante con quel commento. Non voglio piangere ma so che succederà da un momento all’altro. Ho incontrato Ethan subito dopo aver iniziato il college e siamo insieme da quattro anni. Tutto questo è tanto da perdere in un solo momento. E anche se so che è finita, non voglio affrontarlo. Voglio solo andarmene e farla finita con lui. Non ho bisogno di una chiusura o di una spiegazione, ma ho paura che avrò bisogno di entrambe queste cose quando sarò da sola stasera. “Probabilmente dovremmo farci delle analisi.” Le parole di Graham e la paura che mi consuma dopo averle pronunciate vengono interrotte dal suono della voce ovattata di Ethan. Sta camminando verso la porta. Mi volto a guardare la porta dell’appartamento, ma Graham mi tocca il viso e attira la mia attenzione. “La cosa peggiore che possiamo fare adesso è mostrare emozione, Quinn. Non arrabbiarti Non piangere. “Mi mordo il labbro e annuisco, cercando di trattenere tutte le cose che so che vorrei urlare. “Okay,” sussurro, proprio mentre la porta dell’appartamento di Ethan inizia ad aprirsi. Cerco di mantenere la mia decisione come sta facendo Graham, ma la presenza incombente di Ethan mi fa venire la nausea. Nessuno di noi due guarda la porta.

Lo sguardo di Graham è duro e respira costantemente mentre tiene il suo sguardo fisso sul mio. Non riesco nemmeno a immaginare cosa penserà Ethan tra due secondi quando aprirà completamente la porta. All’inizio non mi riconoscerà. Penserà che siamo due persone sconosciute sedute sul pavimento del corridoio del suo condominio. “Quinn?” Chiudo gli occhi quando sento Ethan pronunciare il mio nome. Non mi volto verso la sua voce. Sento Ethan che esce dal suo appartamento. Posso sentire il mio cuore in così tanti posti in questo momento, ma soprattutto lo sento nelle mani di Graham sulle mie guance. Ethan pronuncia di nuovo il mio nome, ma è più un comando a girarmi verso di lui. Apro gli occhi, ma li tengo concentrati su Graham. La porta di Ethan si apre ancora di più e una ragazza resta senza fiato. Sasha. Graham sbatte le palpebre, tenendo gli occhi chiusi per un secondo di più mentre respira lentamente. Quando li apre, Sasha parla. “Graham?” “Merda,” borbotta Ethan. Graham non li guarda. Lui continua a guardare me. Come se entrambe le nostre vite non stessero crollando intorno a noi, Graham mi dice tranquillamente: “Vuoi che ti accompagni al piano di sotto?” Annuisco. “Graham!” Sasha pronuncia il suo nome come se avesse tutto il diritto di essere arrabbiata con lui per essere qui. Graham e io ci alziamo entrambi. Nessuno di noi guarda verso l’appartamento di Ethan. Graham mi strige forte la mano mentre mi guida verso l’ascensore. Lei è proprio dietro di noi, poi accanto a noi mentre aspettiamo l’ascensore. Si trova dall’altra parte di Graham, e gli tira la manica della camicia. Mi stringe la mano un po’ più forte, così gliela stringo anche io, facendogli capire che possiamo farcela senza fare una scenata. Basta entrare in ascensore e andare via. Quando le porte si aprono, Graham mi fa entrare per prima e poi entra. Non lascia spazio a Sasha per poter entrare con noi. Blocca la porta e siamo costretti a guardare verso le porte. Nella direzione di Sasha. Colpisce il pulsante per la lobby e quando le porte iniziano a chiudersi, finalmente alzo lo sguardo.

Noto due cose. 1) Ethan non è più nel corridoio e la porta del suo appartamento è chiusa. 2) Sasha è molto più carina di me. Anche quando sta piangendo. Le porte si chiudono ed è una lunga e tranquilla discesa verso il fondo. Graham non mi lascia la mano e non parliamo, ma neanche piangiamo. Camminiamo tranquillamente fuori dall’ascensore e dall’altra parte dell’ingresso. Quando raggiungiamo la porta, Vincent la tiene aperta per noi, guardandoci entrambi con uno sguardo di scusa. Graham tira fuori il portafoglio e dà a Vincent una manciata di banconote. “Grazie per il numero dell’appartamento”, dice Graham. Vincent annuisce e prende i soldi. Quando i suoi occhi incontrano i miei, sono immersi nelle scuse. Do un abbraccio a Vincent perché probabilmente non lo rivedrò più. Appena siamo fuori, restiamo in piedi sul marciapiede, sbalorditi. Mi chiedo se ora il mondo appaia diversamente ai suoi occhi perché sicuramente è diverso per me. Il cielo, gli alberi, le persone che ci passano accanto sul marciapiede. Tutto sembra un po’ più deludente rispetto a prima di entrare nell’edificio di Ethan. “Vuoi che chiami un taxi?” Dice alla fine. “Ho guidato fino a qua. Quella è la mia macchina, “dico, indicando la strada. Guarda indietro verso il palazzo. “Voglio andare via da qui prima che arrivi lei.” Sembra davvero preoccupato, come se non potesse affrontarla in questo momento. Almeno Sasha ci sta provando. Ha seguito Graham fino all’ascensore mentre Ethan rientrava nel suo appartamento e chiudeva la porta. Graham mi guarda, con le mani infilate nelle tasche della giacca. Mi stringo. Non c’è molto altro da dire se non addio. “Addio, Graham.”

Il suo sguardo è piatto, come se non fosse nemmeno qui in questo momento. Fa un passo indietro. Due passi. Poi si gira e inizia a camminare nella direzione opposta. Guardo verso il palazzo, proprio mentre Sasha esce dalle porte. Vincent è dietro di lei, mi fissa. Mi saluta, così alzo una mano e lo saluto di nuovo. Sappiamo entrambi che è un saluto d’addio, perché non metterò mai più piede nella casa di Ethan. Neanche per riprendere le mie cose. Preferisco che le butti via piuttosto che affrontarlo di nuovo. Sasha guarda a sinistra e poi a destra, sperando di trovare Graham. Ma non lo trova. Trova solo me e mi chiedo se sa chi sono. Ethan le ha detto che dovrebbe sposarsi il mese prossimo? Le ha detto che stamattina abbiamo parlato al telefono e che mi ha detto che stava contando i secondi per potermi finalmente chiamare sua moglie? Sa che quando dormo nell’appartamento di Ethan lui si rifiuta di fare la doccia senza di me? Le ha detto che le lenzuola sulle quali l’aveva appena scopata erano un regalo di fidanzamento di mia sorella? Sa che quando Ethan mi ha chiesto di sposarlo, ha pianto quando ho detto sì? Non doveva saperlo altrimenti non avrebbe gettato via la relazione con un ragazzo che in un’ora mi aveva colpito molto più di quanto aveva fatto Ethan in quattro anni.

…trovate il primo e il secondo capitolo in lingua originale sul sito All your perfects

 

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Release Date
17 Luglio 2018

Category
Contemporary Romance

Editore
Atria Books

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