Excerpt: When August ends

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Noah si alzò e uscì dal portico per gettare il mozzicone del sigaro sul cemento. Quando tornò, rimase in piedi di fronte a me. Mentre torreggiava su di me pensai a quanto fosse alto. Una brezza soffiò il suo odore nella mia direzione – un misto di sigaro e acqua di colonia.
Lo stesso odore che impregnava la maglietta che indossavo.
Avrei potuto respirarlo per tutta la notte. La sua vicinanza provocava delle reazioni nel mio corpo che non avevo mai provato prima.
Noah si guardò intorno. “Prima hai detto che ci sono alcune cose qui intorno che devono essere riparate. Quali per la precisione? ”
Feci un respiro profondo. Anche solo pensarci era estenuante. “Sono talmente tante. Dovrei fare una lista. ”
“Perché non la fai? Fai una lista. Sono abbastanza bravo con le mani. Vedrò se c’è qualcosa in cui posso aiutarti mentre sono qui. ”
Mi aveva perso al punto abbastanza bravo con le mani.
La mia immaginazione si stava scatenando. Merda. Immaginai quelle mani fare un sacco di cose, soprattutto a me.
“Non posso permetterti di farlo.”
“Saresti stupida a non prendermi in considerazione. Sono venuto qui per cambiare aria, ma la verità è che troppo riposo non fa bene. Mi piace tenermi occupato. ”
Mordendomi il labbro inferiore, scossi la testa. “Non lo so…”
“Fai la lista”, insistette.
Noah aveva ragione. Sarebbe stato stupido non accettare la sua offerta. Non è che c’era una fila di gente a bussare alla nostra porta per aiutare.
Inclinai la testa. “Che cosa ci guadagneresti?”
La sua espressione si oscurò. “Le persone non devono avere sempre un doppio fine”.
Improvvisamente mi sentii audace, dissi, “Pensavo che forse in cambio vorresti che uscissi con te.”
L’avete sentito? Mi era uscito fuori un po’ stridulo.
Lo ammetto, era un po’ azzardato, ma stare vicino a lui aveva tirato fuori il mio lato provocatorio. Forse la sua colonia e il fumo di sigaro mi stavano dando al-la testa.
“Stai scherzando vero?”
Va bene. Non avrei dovuto chiederlo.
“In realtà io…”
“Sono abbastanza vecchio da poter essere tuo padre.”
Veramente? È così che mi vedeva? Sapevo che era più vecchio di me … ma non sembrava così vecchio. Neanche per sogno. Gli avrei dato non più di trent’anni, anche se non avevo idea di quanti anni avesse in realtà.
Scossi la testa. “No. Non lo sei. È una bugia. Un fratello maggiore, forse. Quanti anni hai?”
Invece di rispondere, fece due passi avanti. “Lasciami chiarire una cosa.”
“Va bene…”
“Non stavo insinuando nulla offrendomi di essere d’aiuto. E non ti chiederò di uscire, non ti farò alcuna avance o mi avvicinerò a te, per quanto mi riguarda. È chiaro?
Ok, va bene.
Deglutii. La delusione mi investì mentre mi schiarivo la voce.
“Sì.”
“Bene.” Si diresse verso la porta, girandosi un’ultima volta. “Faresti meglio ad andare. E ‘stato bello fare due chiacchiere. Fammi la lista domani. ”
Scomparse dentro casa, lasciandomi in veranda a crogiolarmi nel suo odore persistente e sentendomi una completa e totale idiota.

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